- Per vedere con gli occhi di un bambino
- Per "non dimenticare"
- Per diventare degli adulti migliori
Vi consiglio di leggere il libro
Mi ha fatto piacere vedere sul grande schermo una storia che “gira” attorno al -Piccolo Principe-, una storia che racconta di lui ma la quale protagonista è ben diversa.
Innocenza, coraggio e cura dei sogni… questo è “il piccolo principe”, il film. Non uno storpiamento del Libro che amo di più.
Il libro, scritto da Antoine de Saint-Exupéry, è stato pubblicato la prima volta nel 1943 ed ha come messaggio principale il senso della vita e il valore dell'amicizia e dell'amore.
Tutto questo visto attraverso gli occhi di un bambino che, durante il suo viaggio, si interfaccia con "gli adulti", stereotipo della società moderna, rimanendo perplesso e disorientato dai loro pensieri e modi di fare).
Uscito al cinema l’1 gennaio 2016, nell’occasione del 70° anniversario dell’opera e presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2015, il film tratta l'amicizia tra una ragazzina e un anziano aviatore.
La loro conoscenza, comincia grazie alla magia di un aeroplanino di carta nel quale viene scritta ed illustrata una storia.
Molti anni prima, mentre si trovava nel deserto del Sahara, l'aviatore incontrò un bambino singolare che arrivava da un piccolo pianeta, l’asteroide B612. Quest'ultimo, durante il suo viaggio, aveva incontrato delle persone adulte che lo aveva lasciato confuso.
“Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose”
Il fascino della sua curiosa avventura farà capire alla bambina, qual è il vero valore dell’amicizia e della fiducia e cos'è davvero importante nella vita.
La farà uscire da quel mondo di regole, responsabilità e scelte che cerca di imporle (per il suo bene) la madre, mancando di farle vivere l'età che ha.
Un insegnamento che, a sua volta, comprenderà anche l'adulta.
Mark Osborne, regista del film, è riuscito a dividere la parte “reale” dalla favola/ricordo attraverso l’uso di elementi diversi dal solito digitale.
Stupende le animazioni della storia del Piccolo Principe, l’uso della carta per rendere reali i personaggi, della carta strappata per dare profondità e far attraversare lo spettatore da un tempo all'altro.
Bello l’uso dei colori più caldi nella parte dei ricordi, la parte poetica del racconto.
Il messaggio finale esorta a non dimenticare mai, a diventare grandi senza smettere di coltivare i nostri sogni. Sono questi che ci fanno andare avanti e ci fanno affrontare in un modo migliore questa vita materiale e sempre programmata, che non ci permette di godere delle piccole cose.
Ci invita a rimanere umani ricordando e vedendo sempre con gli occhi e l’innocenza di un bambino.
Mi ha fatto piacere vedere sul grande schermo una storia che “gira” attorno al -Piccolo Principe-, una storia che racconta di lui ma la quale protagonista è ben diversa.
Innocenza, coraggio e cura dei sogni… questo è “il piccolo principe”, il film. Non uno storpiamento del Libro che amo di più.
Il libro, scritto da Antoine de Saint-Exupéry, è stato pubblicato la prima volta nel 1943 ed ha come messaggio principale il senso della vita e il valore dell'amicizia e dell'amore.
Tutto questo visto attraverso gli occhi di un bambino che, durante il suo viaggio, si interfaccia con "gli adulti", stereotipo della società moderna, rimanendo perplesso e disorientato dai loro pensieri e modi di fare).
Uscito al cinema l’1 gennaio 2016, nell’occasione del 70° anniversario dell’opera e presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2015, il film tratta l'amicizia tra una ragazzina e un anziano aviatore.
La loro conoscenza, comincia grazie alla magia di un aeroplanino di carta nel quale viene scritta ed illustrata una storia.
Molti anni prima, mentre si trovava nel deserto del Sahara, l'aviatore incontrò un bambino singolare che arrivava da un piccolo pianeta, l’asteroide B612. Quest'ultimo, durante il suo viaggio, aveva incontrato delle persone adulte che lo aveva lasciato confuso.
“Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose”
Il fascino della sua curiosa avventura farà capire alla bambina, qual è il vero valore dell’amicizia e della fiducia e cos'è davvero importante nella vita.
La farà uscire da quel mondo di regole, responsabilità e scelte che cerca di imporle (per il suo bene) la madre, mancando di farle vivere l'età che ha.
Un insegnamento che, a sua volta, comprenderà anche l'adulta.
Mark Osborne, regista del film, è riuscito a dividere la parte “reale” dalla favola/ricordo attraverso l’uso di elementi diversi dal solito digitale.
Stupende le animazioni della storia del Piccolo Principe, l’uso della carta per rendere reali i personaggi, della carta strappata per dare profondità e far attraversare lo spettatore da un tempo all'altro.
Bello l’uso dei colori più caldi nella parte dei ricordi, la parte poetica del racconto.
Il messaggio finale esorta a non dimenticare mai, a diventare grandi senza smettere di coltivare i nostri sogni. Sono questi che ci fanno andare avanti e ci fanno affrontare in un modo migliore questa vita materiale e sempre programmata, che non ci permette di godere delle piccole cose.
Ci invita a rimanere umani ricordando e vedendo sempre con gli occhi e l’innocenza di un bambino.
marel