mercoledì 7 marzo 2012

Hugo Cabret di Martin Scorsese.

Primo punto di vista: Hugo Cabret è un simpatico film per bambini, che mischia la realtà storica della Parigi postguerra mondiale alla fantasia meccanica del piccolo Hugo. Pecca un po' sulla parte fantasiosa, un'automa che scrive è un po' anacronistico (ma non del tutto), e poi è un film di fantasia che diamine!


Secondo punto di vista: Hugo Cabret è un omaggio alla storia del cinema in particolar modo ai primi capolavori del cinema muto e all'inventore degli effetti speciali, George Melies. Per farlo si affida a mezzi come la tecnologia 3D e numerose citazioni cinematografiche e ricostruzioni storiche. Raccontare la storia (inventata) del cinema muto con la tecnologia 3D è un modo fantastico per chiudere il cerchio della storia del cinema, può sembrare un controsenso (diciamolo poi spesso gli occhialini e le scene sono alquanto fastidiosi alla retina!), ma la neve tridimensionale su Parigi è un bell'effetto speciale. Quanto alle citazioni storiche, il disastro della stazione Montparnasse sognato dal piccolo Hugo e l'incredibile vita di George Melies valgono da sole tutto il film. Le citazioni cinematografiche mandano in sollucchero ogni amante del cinema muto o studende del DAMS et similari: da "Viaggio nella luna" dello stesso Melies a "Preferisco l'ascensore" per la scena dell'orologio, passando per Chaplin e Buster Keaton scatenando una vera caccia alla citazione. Non è forse un caso che la maggior parte degli oscar se li sono spartiti questa pellicola e "The Artist" un film muto? Forse c'è voglia di guardare il passato?
Si, ma la trama? La trama la trovate ovunque e talvolta pecca un po' nel film rallentandolo troppo. Menzione finale speciale per due attori: Ben Kingsley (premio oscar per Gandhi, qua veramente somigliante al Melies originale) e Sacha Baron Cohen (quello di Borat!) nei panni dell'odioso poliziotto.
MG

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