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martedì 4 ottobre 2022

Contrappasso

di Andrea Delogu

- un romanzo distopico.
- una riflessione sulla crudeltà verso gli animali.
- un pugno nello stomaco.


                             


In un futuro prossimo, senza alcun motivo apparentemente, se uccidi un animale muori della stessa morte. 

Questa è la legge del contrappasso.
Se calpesti una formica, muori schiacciato. 
Se butti in una pentola di acqua bollente dei gamberi per cucinarli, finisci ustionato.
E così via.

Da questa semplice, terribile e geniale idea comincia il libro di Andrea Delogu edito da Harper's e Collins.

Il futuro dopo il contrappasso è cambiato in peggio.  La sopravvivenza dell'umanità è diventata l'unico scopo di una società totalmente controllata e piena di restrizioni.
Una società che rimane più che mai antidemocratica.

Scoprire i segreti e le orribili cospirazioni di questa società è l'obiettivo della giovane Sara, la protagonista del libro.

Se le invenzioni del libro (per vivere in un mondo dove anche calpestare un insetto o uccidere una zanzara, diventa fatale) sono geniali, lo sviluppo della trama è un po' troppo stereotipato. In particolar modo i personaggi, protagonisti e antagonisti sono quasi dei cliché, ed è un vero peccato. Stessa cosa per le ambientazioni del libro, sembrano ripescaggi da altre opere distopiche. 

La vera forza del libro sono le domande che pone al lettore. Nel nostro attuale presente l'essere umano compie delle vere e proprie violenze barbariche di massa verso gli animali. Li alleviamo negli spazi augusti e senza possibilità di movimento. Uccidiamo in ogni modo pulcini in base al sesso. Creiamo dei polli che crescono così velocemente che non stanno neanche in piedi, perché le loro gambe non reggono il peso del loro petto. Perché tutti vogliono il petto di pollo. Mettiamo incinte le mucche per produrre un latte che poi rubiamo ai vitelli. Anzi, strappiamo i vitelli alle loro madri per macellarli.
E tutto questo alla luce del sole. Un massacro che non è nascosto, è lì a disposizione di tutti.  Ma facciamo finta di ignorare per avere la carne nel piatto.
Il mondo terribile è quello del contrappasso o il nostro?

Un libro che si legge velocemente, pagina dopo pagina, amaro ed efficace. Sicuramente potrebbe diventare un'ottima serie, visto che l'autrice ha annunciato un seguito. 

M.G.


giovedì 11 maggio 2017

La Paranza dei Bambini


  • Per chiunque abbia amato Gomorra; 
  • Per conoscere una realtà attuale poco raccontata dai media;
  • Per la competenza sull’argomento di Roberto Saviano;



La nuova giovane, giovanissima criminalità è la protagonista del l'ultimo libro di Roberto Saviano "La Paranza dei Bambini".




Bambini che crescono in fretta, che provengono da famiglie medio borghesi o figli di criminali, che velocemente imparano che nella vita o si fotte o si viene fottuti, carnefici o vittime.

Maraja, Dentino, O'Briato', Drone... proprio come in Gomorra anche questi personaggi hanno soprannomi curiosi dati dalla città che li ha cresciuti Napoli e in particolar modo Forcella.

I giovani criminali viaggiano veloci su scooter per i vicoli del centro, sparano, spacciano e organizzano le "piazze". Come i loro coetanei utilizzano i social network come Facebook, Instagram e Snapchat, si scambiano i messaggi su whatsapp, ma a differenza di questi hanno un "covo" dove ritrovarsi, fare i patti di sangue ispirati a "Il Camorrista" di Tornatore, tengono "armi e palle", seguono la filosofia de Il Principe di Machiavelli, discutono di Isis e ne invidiano la forza e si inspirano a Walter White di Breaking Bad.

La paranza dei bambini è un libro crudo, schietto e ruvido. Spesso è come un sasso difficile da ingoiare, bagnato di un'illogica crudele normalità.
Una normalità fatta di tatuaggi, sangue, violenza, una quotidianità terribile dove mancano la paura del carcere e della morte.

Il libro scorre bene nonostante la durezza, ma a tratti sembra un po' perdersi nelle descrizioni troppo veloci o in rapporti tra alcuni personaggi che scompaiano. Mancano dettagli importanti sulle famiglie che sembrano solo dei "generici di scena" e della scuola. Le istituzioni in generale in questo libro sono totalmente inesistenti.

La morte scorre nelle pagine, come la pesca a strascico fatta di uccisioni casuali, da cui il libro prende il nome. Non è il miglior libro di Saviano, ma sicuramente è il più attuale.


M.G.