mercoledì 14 agosto 2013

"Non vendere te stesso. Tu sei tutto ciò che hai!" J.J.


- Nuovo gruppo toscano da ascoltare
- una serata tranquilla al fresco
- un posto nuovo da conoscere


Giovedì 8 agosto 2013 al 'Santomato Summer Live' si sono esibiti per la prima volta i Joplin 4 Janis,  una nuova band del panorama musicale toscano; l'omaggio ad una grande artista statunitense che ha lasciato il mondo della musica a soli 27 anni, costruendo nella sua breve vita spezzata dalla droga, un repertorio musicale che spazia dal blues, al soul al rock.

Janis Joplin, una vita travagliata, in conflitto con famiglia e società e in una continua ricerca della perfezione musicale, condivise apertamente l'ideale del movimento Hippy divenendo quasi un simbolo votato alla difesa per l'uguaglianza tra bianchi e neri ed esercitando, con la sua musica, la libertà di espressione.

I J 4 J, un puzzle di musicisti toscani incastrati alla perfezione, hanno mostrato la voglia di far sentire al pubblico non solo il loro talento ma anche la forza e il coraggio dell'artista.
Partiamo dalle chitarre elettriche con Francesco Moruzzi per passare al basso elettrico di Stefano Girone e alla batteria con Luca Solini per concludere con voce e perno del gruppo, Valeria Neri che abbiamo conosciuto quest'inverno a Officina Giovani, durante la rassegna dedicata alle artiste decedute prematuramente "Voci interrotte", proprio nell'interpretazione della Joplin.


Joplin 4 Janis _ ph. Marco Giani


Joplin 4 Janis _ ph. Marco Giani


La voce graffiante di Valeria/Janis ha dato un brivido a chi l'ha già sentita in passato ma soprattutto a chi l'ha ascoltata per la prima volta durante questa serata; la sua forza ci ha travolto e coinvolto ancora una volta nella vita di questa favolosa cantante degli anni '70 mostrandocene, attraverso il suo repertorio, le debolezze, la rabbia e la voglia di lottare per ciò in cui credeva, senza rese e compromessi.

Joplin 4 Janis


Un gruppo grintoso e pieno di risorse, in questo caso create apposta per rivivere i momenti vissuti da janis, come per esempio per citarne uno,  l'uso della macchina da scrivere che si sente in sottofondo come durante la registrazione del bootleg "The typewriter tape", una raccolta di sette tracce tra le quali troviamo "Trouble in mind". 

Affiatati, ben scelti e in sintonia, i nostri musicisti danno l'impressione di voler portare avanti questo nuovo progetto/sogno facendo loro il motto "Get it while you can".


Di seguito i pezzi che abbiamo ascoltato:

woman is loosers
one good man
turtle blues
to love somebody
cry babe
trouble in mind
piece of my heart
get it while you can
one night stand
me & bobbie mc gee
kozmic blues
down on me
mercedes benz
try (just a little bit harder)
ball & chain
buried alive in the blues
maybe
a woman left lonley
move over

marel

domenica 4 agosto 2013

Se la parte mi funziona@Villa Fiorelli

Il Gaber di Neri Marcore, il Gaber di Andrea Scanzi, il Gaber del Festival teatro canzone Giorgio Gaber della sua fondazione e altri mille Gaber. Insomma non è facile creare uno spettacolo su Giorgio Gaber ed essere originali.

Eppure Gaber in trent'anni di spettacoli teatrali diversi, più di trenta dischi e innumerevoli antologie ha lasciato in eridità al suo paese un repertorio vastissimo e mai banale. In questo repertorio si calano il Gruppo Teatrale Delle Rose e Delle Ortiche e l'associazione Kultroses 659, guidata dalla regia di Veronica Natali, tralasciando o magari solo "citando" velocemente i pezzi strafamosi come "La libertà" o "Qualcuno era comunista" o "Torpedo Blu" (vengo a prenderti stasera...) per cercare pezzi e canzone, forse meno conosciute come "L'odore" o "La strana famiglia" o il naufragio del "Sogno in due tempi".


La chiave di lettura di tutto lo spettacolo della Natali e la sua compagnia di attori è trasformare il monologo del Signor G, suddividendolo in cinque anime, cinque Signor G differenti. Cinque attori che modificano il monologo facendolo diventare un dialogo. Dopo tutto quando pensiamo in un nostro personale monologo interiore, non possiamo dire che stiamo dialogando con le varie anime di noi stessi?

La vita dei Signor G, la psicologia, l'essere attore nella vita (come il pezzo che dà il titolo allo spettacolo "Il comportamento"), l'amore sono i principi cardini dello spettacolo. E poi la televisione. Che Gaber non amava ed evitava e che spesso velamente criticava nei suoi testi.



Uno spettacolo forse non adatto alle arene estive, che ha bisogno invece della magia e del mistero del buio del teatro. Speriamo, quest'inverno di vederlo in location più suggestive, perchè la compagnia lo merita.

MG.