• Per viaggiare con la musica
• Per ricordare
• Perché “Si nosotros no semos
nada..Che c’accidite affa’?”
Primo concerto in
assoluto per il neonato progetto “AppocunTrio” (Giacomo Ballerini, David
Salvatori e Mirko Verrengia) quello svoltosi in un Lunedì d’Agosto tra le mura
della Corte della Biblioteca Lazzeriniana di Prato. La formazione è da numero
perfetto: chitarra/voce, percussioni e basso; l’intento non è da meno:
omaggiare il bluesman partenopeo Pino Daniele attraverso i suoi successi dei
primi vent’anni di carriera.
L’emozione, seppur
celata da cordiali sorrisi, è evidente, ma nel giro di qualche minuto i tre
musicisti trascinano il pubblico dritto dritto sull’A1 Mlano- Napoli,
volteggiando, in puro stile Pino Daniele, sulle sonorità da world music e ritmi
mediterranei.
Abituati alla pienezza
dei suoni delle big band che solitamente accompagnavano Pino Daniele, non è
facile, direbbero in tanti, ridurre tutto all’essenzialità di tre strumenti,
togliendo anche quell’elettronica che tanto ha innovato il suo blues; invece
scopri che sta proprio lì il segreto e la bravura del Trio: andare al cuore del
suono, alla sua radice più profonda, permettendo comunque alla bella voce di
Ballerini, toscano doc, di sottolineare quanto esso sia trasversale.
Il numeroso pubblico partecipa
con entusiasmo quando riconosce i brani più famosi come “A me me piace o’
blues”, “’Na tazzulella ‘e cafè”, “O’Scarrafone” o “Alleria”,
(incantevole l’intro del basso di Verrengia su “Quanno Chiove”), ma è ugualmente
incuriosito da brani meno conosciuti, pescati oculatamente, come “Cumbà” o
“Ferry Boat”, dove le percussioni di Salvatori non esitano a farsi
sentire e ad incitare 600 persone a battere le mani. Il finale poi con “Napule è”
è come il bacio della mamma che ti saluta prima di un lungo viaggio.
Data zero, si diceva,
per questo trio targato Toscana/Campania; esordio apprezzatissimo che non
tradirà sicuramente le date a venire.
E sona mo’!
Au.Lin
Nessun commento:
Posta un commento