-Per la bellezza di Palazzo Pretorio, dall'ingresso fino alla splendida terrazza;
-Per le opere di arte contemporanea che illustrano la storia di quel periodo;
-Per la collezione permanente del museo civico pratese;
Esiste attualmente nel mondo delle esposizioni di arte, la tendenza ad associare artisti ed epoche differenti in un'unica mostra o evento. Pochi giorni fa è stata inaugurata una mostra di Palazzo Strozzi, che unisce Van Gogh, Chagall e Fontana: un connubio quanto meno straniante. Sono in questa nuova tendenza rappresentati mondi lontani, opposti o semplicemente differenti che si incontrano o spesso, come nel caso di Syncronicity, si scontrano.
Questo incontro/scontro genera un piacevole contrasto, quando fa parte di un progetto ben preciso e studiato, come nel caso di Jeff Koons a Palazzo Vecchio.
La statua dorata del ratto di Koons, posizionata in Piazza della Signoria, ben si allinea al David e al Nettuno. Sarebbe probabilmente stato diverso, se al suo posto fosse stata messa la statua di Lady Gaga, come ha dichiarato di aver pensato l'artista in un'intervista.
Al contrario la mostra Syncronicity, curata da Stefano Pezzato nella bellissima cornice di Palazzo Pretorio a Prato, ha un effetto straniante sul visitatore. Si prova un senso di perdizione e quasi sorpresa nel trovarsi davanti a opere di arte contemporanea posizionate in mezzo alle grandi pale d’altare di Filippino Lippi e Donatello e camminare tra le Madonne rinascimentali imbattendosi in video degli anni '70 in bianco e nero, senza alcuna spiegazione alla relazione che li lega è un'esperienza inutile.
Prato - Palazzo Pretorio |
Dal canto suo la mostra ha il pregio di avere opere di indubbio valore: si parte da una "Tavola apparecchiata" di Spoerri, il ritratto di Warhol della Mulas, un "taglio" di Fontana, una Nike di Samotracia di Klein, una Gioconda con i baffi di Duchamp accanto a una di Warhol e una fotografia di ferite della Abramovic. Senza contare le opere esposte normalmente nella collezione permante del museo di Palazzo Pretorio, quadri di inestimabile bellezza artistica.
Lucio Fontana - "Concetto spaziale" 1962 |
La mostra sembra una ricetta con ingredienti di indubbia qualità, ma che male si mischiano tra di loro, con una mancanza di logica che li unisce.
Gli artisti in mostra fino al 10 Gennaio 2016 sono: Marina Abramovic, Vito Acconci, Matthew Barney, Vanessa Beecroft, Martha Colburn, Joseph Cornell, Vittorio Corsini, Marcel Duchamp, Sylvie Fleury, Lucio Fontana, Piero Gilardi, Domenico Gnoli, Dan Graham, Yang Jiechang, Joan Jonas, Yves Klein, Eugenio Miccini, Alberto Moretti, Margherita Morgantin, Maria Mulas, Bruce Nauman, Luigi Ontani, Lucy+Jorge Orta, Michelangelo Pistoletto, Robert Rauschenberg, Mimmo Rotella, Santiago Sierra, Keith Sonnier, Daniel Spoerri, Johan Van der Keuken, Andy Warhol, Gilberto Zorio.
M.G.
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