venerdì 23 ottobre 2015

Poli Opposti

  • per una serata tranquilla al cinema
  • per cambiare genere cinematografico e tornare a casa leggeri
  • per il pubblico femminile: per rifarsi gli occhi! 

Poli Opposti, film di Max Croci.

Terapista di coppia lui (Stefano - Luca Argentero), avvocato divorzista incallita e cocciuta lei (Claudia - Sarah Felberbau), si incontrano e si scontrano per tutto il film in situazioni carine ma un po’ “insipide”… prevedibili, scontate.

Stefano e Mariasole (Anna Safroncik) vivono un matrimonio in crisi rimanendo insieme per salvaguardare le apparenze.
Claudia, mamma single di Luca (Riccardo Russo), donna apparentemente forte e decisa, passa le sere a guardare film romantici, in lacrime.
Le loro vite si incrociano quando Stefano decide che le apparenze non contano più e, stanco della moglie petulante, si trasferisce (casa e studio) in un appartamento di proprietà di Alessandro (Gianpaolo Morelli), amico d’infanzia ritrovato e marito bugiardo di Rita (Elena Di Cioccio).


L’appartamento si trova nel palazzo dove vive e lavora Claudia e, casualmente, sullo stesso pianerottolo.
Da questo trasferimento cominciano dispetti e litigi tra i due adulti che lavorano, uno per ricongiungere le coppie in crisi e l’altra per distruggere i mariti delle clienti che hanno chiesto il divorzio. 


Opposti nel lavoro quanto nelle personalità, pacato e razionale lui (secondo me troppo), “sclerata”, provocatoria e istintiva lei, si ritroveranno catapultati indietro nel tempo, un tempo lontano in cui erano stati inseparabili.
Attratti l’un l’altro ma orgogliosi, ripicca dopo ripicca, cedono e si ritrovano.
Quando si dice “gli opposti si attraggono!”
Perno dello sbocciare del loro “amore”, il figlio di lei, bambino vittima dei bulli della scuola che trova in Stefano, un fidato complice al quale si lega come un figlio. (Forse questa è la cosa più bella del film).


Un ottimo cast. Bravi gli attori ma, forse, un po’ sprecati per il tipo di film girato; nonostante l’impegno, alcune scene sembrano forzate e ad altre sembra manchino dei passaggi.
Commedia romantica che trasmette leggerezza nel senso buono del termine ma, probabilmente, con aspettative più alte del risultato finale.


Commedia scontata che ti fa riflettere sul rapporto uomo-donna (diverso nella fiction, rispetto alla realtà) e che alla fine lascia addosso quella sensazione di assenza, di mancanza di qualcosa nella pellicola.

marel

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