- Ci sono tre film al costo di un biglietto del cinema;
- Se amate Nanni Moretti vedetelo assolutamente;
- Perché il cinema non sarà mai una piattaforma streaming, fortunatamente.
Il regista esprime apertamente il suo disagio verso queste tendenze del cinema italiano, nel paese, nella politica, nella sinistra, e nelle sue relazioni con le persone.
Nel film, Moretti interpreta Giovanni, un regista impegnato nella realizzazione di un film "il sol dell'avvenire" appunto.
Sua moglie, Paola (Margherita Buy), la produttrice lotta con il marito, amandolo e odiandolo e soffre la loro relazione matrimoniale quarantennale.
La storia personale si intreccia con scene del film che Giovanni sta realizzando sulla reazione di una sezione romana del PCI alla rivoluzione ungherese del 1956 con protagonista Silvio Orlando (sempre magistrale).
Praticamente questo film sono tre film insieme.
Attraverso le immagini del film di Giovanni sulla repressione dell'insurrezione ungherese del 1956, Moretti racconta storie quotidiane che sembrerebbero surreali se non fossero così vicine alla realtà.
Il protagonista del film improvvisa la trama per cambiare il significato politico al film.
Inoltre ci sono rischi della cultura Netflix, dell'omogeneizzazione della cultura, delle difficoltà nel dialogo e nelle relazioni.
Moretti è un regista esperto, e la colonna sonora aiuta lo scorrere del film (ma quanto ama cantare le canzoni italiane Nanni?), a declinare gli anni, a dare significato al film, e ad arricchire il senso dei numerosi riferimenti cinematografici.
Poi c'è la politica. Moretti offre un suo sguardo sul Partito Comunista Italiano, che non si oppose all'invasione sovietica dell'Ungheria nel 1956.
Il film "Il sol dell'avvenire" di Nanni Moretti forse è il suo lavoro migliore degli ultimi tempi.
Gli ammiratori del regista troveranno il suo stile, la sua mitologia e il suo armamentario estetico e drammaturgico nella forma più splendente.
Tuttavia, con le dovute precauzioni, il film è in grado di interessare e divertire anche coloro che non sono fan di Moretti.
La trama, che indaga sullo spegnersi dei grandi ideali, riguarda tutti, senza distinzioni politiche.
Il finale offre un'inattesa apertura e speranza.
Moretti mette in discussione tutto, incluso se stesso, e la sua ironia e indagine etico-estetica toccano vertici altissimi.
La scena in cui Giovanni che ostacola la conclusione del film prodotto dalla moglie, sarà ricordata tra qualche anno sicuramente nella storia del cinema italiano.
Chi lo ama incontrerà Moretti in purezza, che gioca con la sua figura personale.
Chi lo odia forse può vedere lo stesso il film con un po' di sano masochismo.
M.G.
Nessun commento:
Posta un commento