giovedì 22 marzo 2012

OMBRE-WOZZECK

-Per riscoprire il valore dell’essenziale
-Per acquistare nuovi punti di vista
-Per rispecchiarci in un’invisibilità comune a tutti



ideazione e regia Claudio Morganti
testo di Rita Frongia
tratto da Wozzeck di Alban Berg
e Woyzeck di Georg Büchner
con Gianluca Balducci, Rita Frongia, Claudio Morganti, Francesco Pennacchia, Antonio Perrone, Gianluca Stetur, Grazia Minutella
musiche di Claudio Morganti tratte da Alban Berg, Arnold Schönberg, Gustav Mahler, Anton Webern,
Arvo Pärt, David Sylvian
tecnico Fausto Bonvini
cura del progetto Adriana Vignali

-Per riscoprire il valore dell’essenziale
-Per acquistare nuovi punti di vista
-Per rispecchiarci in un’invisibilità comune a tutti

Chi accompagna chi? O chi accompagna che cosa?
È l’ombra che prosegue l’essere umano o viceversa?
In un incontro di gelosia e stupore umano si consuma un dramma apparentemente ordinario e schietto.
Non ricerchiamo contenuti filosofici.
Non è la narrazione ad essere protagonista; essa funge da preziosa cornice in uno studio più approfondito in cui ognuno di noi diventa parte di quelle ombre senza volto ma dall’anima visibile.
I movimenti del corpo si perdono nei contorni dati troppo per scontato nel quotidiano. Le ombre cambiano come cambiamo noi stessi nel quotidiano, nello scorrere del tempo.
L’immaginazione si perde nell’oscurità per dar vita ad una moltitudine di colori sempre nuovi.
Le voci parlano finalmente; lo spettatore non le “osserva” ma raffina il proprio udito.
L’incisività della storia che contorna queste anime tiene incollati gli sguardi allo schermo senza avvertir mai la voglia di cambiar canale.
La forza delle immagini viene evidenziata dall’ingigantirsi o meno di queste macchie animate.
La scenografia, anch’essa giocata con le luci diventa fumetto o colore o persino si annulla per dar spazio solo a ciò che veramente conta nella scena.
Un’ultima frase da spendere a favore della musica e dei suoni così intensi da riuscir da soli a sconvolgere chi si trova seduto. Talvolta si rabbrividisce, talvolta si sussulta ma è impossibile restar indifferenti a dei toni così importanti e ricchi di pathos.
Unico neo? Avrei ridotto ancor di più la parte recitata e gradito che fossero anche loro, le protagoniste ombre a ricevere i meritati applausi.



Rizzosi.

Nessun commento:

Posta un commento