venerdì 1 febbraio 2013

Scommetti che se salto quel fosso…


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Dal 26 gennaio al 23 febbraio 2013, LATO, spazio espositivo (piazza San marco 13 - Prato) - www.lato.co.it - ospita la Personale di Edoardo Nardin.


Rina e Luigi

"Scommetti che se salto quel fosso…" è il titolo della mostra ed è legato ad un aneddoto genesi di tutto. Il tutto è riferito agli affetti dell'artista e, come in questo caso, alla mostra. 

"Scommetti che se salto quel fosso…" (poi la frase continua) è quello che il nonno disse ad un suo amico prima di andare a conquistare la donna che sarebbe diventata la madre dei suoi 5 figli; il fosso era il confine della casa.

L'esposizione, a cura di Fabrizia Bettazzi, ci fa conoscere Edoardo Nardin che ci apre le porte del suo mondo personale, intimo, che pochi, solitamente, hanno il coraggio di mostrare, che molti preferiscono tenere come dimensione parallela di serenità e benessere lontano dalla frenesia quotidiana. Una dimensione che, grazie a lui, diventa però universale e ci permette di fondere ogni "suo" personaggio con un personaggio a noi caro.

Ogni quadro ha la Sua importanza. 
Lo spazio espositivo permette all'osservatore di concentrarsi esclusivamente su un'opera alla volta senza nessun'altra distrazione. Ogni singolo soggetto ha il suo valore ed è un passo verso il divenire, verso la crescita, verso il mutamento di ogni singola persona ma, allo stesso tempo, è anche il filo invisibile che lega tutto.

Ritratto di famiglia


La mostra è il racconto della genealogia materna. 

Partendo dal ritratto dei nonni, che troviamo subito all'ingresso ad accoglierci e che sono il perno, l'origine di tutto, si passa ai 4 zii, ai cugini e alle persone che fanno parte, costantemente, della vita di Nardin. La meta ultima dell'esposizione è il Suo Nucleo familiare al completo illustrato nell'opera principe, un puzzle di 4 tele raffiguranti i genitori nello stesso acrilico e i figli in 3 tele singole. Un polittico capace, allo stesso tempo, di vivere slegato e di creare continuità attraverso le opere dedicate ai fratelli e a se stesso, ognuno con la rispettiva compagna.

Notevole il concetto di opera "in divenire", un progetto pensato e applicato sul quadro per il fratello maggiore, il ritratto di una nuova famiglia che l'artista "aggiornerà" ogni 5 anni.


Edoardo e Chiara

L'artista non manca di originalità usando una tecnica costituita da più passaggi, non un disegno sulla tela con conseguente pittura ma uno scatto fotografico rielaborato al computer, trasformato quasi in stencil, proiettato sulla tela e reso vivo dal colore, prevalentemente caldo nelle opere esposte, facendo in modo che il panorama delle sensazioni comunicate sia quello di armonia e unione, elementi che dovrebbero essere stabili in una famiglia.
Con questo procedimento, come per gli artisti della pop art, (movimento il quale centro vitale è basato su una società che cambia rapidamente, che si rinnova e non conosce riposo), Edoardo blocca dei momenti in continuo mutamento, rendendoli immortali. 


Edoardo Nardin, (Pordenone - 7 marzo 1983).
Persona eclettica con un diploma artistico ad indirizzo grafico pubblicitario e una laurea in Produzione di musica, spettacolo e arte, Edoardo vive a prato dal 2003 portando avanti una ricerca artistica personale sul mondo dell'acrobatica e della giocolerai, organizza eventi culturali con un'associazione da lui fondata e lavora come freelance graphic designer per diverse realtà nazionali.

"se tutto questo mi è stato permesso devo dire grazie alla spavalderia del nonno!
- cit. Edoardo Nardin

…e allora ringraziamolo anche noi!!!


marel

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